Perché cadiamo nelle truffe, anche se il messaggio che leggiamo, soprattutto quello che promette facili guadagni e ricche ricompense è palesemente truffaldino?
I social sono pieni di annunci che promettono di cambiarci la vita attraverso progetti che garantiscono altri redditi con minimo sforzo. Chi ci propone queste opportunità e una persona che dice di esserci riuscito prima di tutti e di voler condividere, per magnanimità, questa scoperta. Questi nuovi guru dell’era digitale, spacciandosi per massime autorità nel loro campo, attraggono persone in difficoltà che si lasciano influenzare e cadono in queste truffe
Come si diventa un guru? Con l’autoreferenzialità dei social
Leggendo e ascoltando gli annunci, ho notato che tutte le persone che propongono queste favolose occasioni di reddito, pretendono di essere identificati quale massima autorità nel campo. Quale sia questo campo ha poca importanza, perché sono massime autorità a prescindere e referenziano questa loro autorevolezza su siti che loro stessi hanno pubblicato.
In pratica, se scrivi un libro o un articolo in cui affermi di essere il miglior produttore di un determinato oggetto o il miglior fornitore di un determinato servizio, automaticamente quel prodotto o quel servizio saranno considerati di maggior valore e pertanto venduti a un prezzo più alto.
Se non fosse chiaro, il concetto sarebbe: “sono il migliore perché lo dico io”!
L’autoreferenzialità, soprattutto nei servizi offerti, è palese ed evidente in moltissimi annunci e si manifesta con maggiore prepotenza nelle offerte di corsi. Corsi di tutti i tipi e per tutte le occasioni, da quelli più generici di crescita personale, a quelli specifici per determinate attività, siano corsi per diventare un buon venditore, oppure quelli per imparare a usare meglio i social per vendere, come quelli per diventare un creatore di corsi.
Esatto, esiste anche il corso dei corsi, quello che ti insegna a diventare non solo un consulente o un tutor, ma un vero e proprio guru. Ho ascoltato persone autodefinirsi “genio” degli investimenti, “leader” dei venditori, addirittura qualcuno si definiva massimo esponente nella categoria di, udite, udite: “venditore di libretti su Amazon”. Non libri o manuali, ma “libretti”.
Naturalmente, manco a dirlo, gli annunci sottolineano che tutti i corsi vengono generati dall’intelligenza artificiale; quindi, non occorre neanche sforzarsi di mettere su testo quelle poche nozioni che si hanno, ammesso di averle. L’importante è vendere.
Partendo da questo presupposto, quindi, ecco il rischio maggiore nell’acquistare corsi on-line, soprattutto in materie che non si conoscono: quello di incontrare sedicenti guru e geni che vendono corsi che, molto probabilmente, fino a ieri neanche conoscevano la materia che ora pretendono di padroneggiare, forti della frequenza di un corso di tre giorni, frequentatori del corso che gli ha insegnato a creare e vendere corsi spacciandosi per autorità nella materia.
Imparare cose nuove e migliorarsi non è mai tempo sprecato, ma dubito fortemente che con un corso on line di poche ore ti possa stravolgere la propria vita e, per inciso, se vi viene venduto a 100 euro un corso che, sulla base autoreferenziata di chi ve lo vende, ne valeva 2.000 fino a ieri, io non mi farei troppe aspettative.